Incendio su attrezzature durante la prova pratica di un corso muletto a braccio telescopico.

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Carrelo tipo Merlo

A chi è rivolto l’articolo: a tutti gli RSPP, DL, Formatori, Preposti e chi si occupa di analisi dei mancati incidenti. – Obiettivo dell’articolo: miglioramento delle procedure da adottare in una fase di prova in un corso sulle attrezzature Acc. Stato Reg. del 22/02/2012.

Far effettuare una prova pratica necessaria e obbligatoria secondo le direttive del D.Lgs. 81/08 e Accordo Stato regioni del 22/02/2012 a completamento di un corso per l’idoneità degli allievi, presenta delle complessità e rischi che se non preventivamente considerati e gestiti rischiano di fare aumentare le probabilità di un incidente. Basti pensare che spesso la maggior parte degli allievi che devono effettuare la prova non hanno mai utilizzato e non conoscono la macchina messa a disposizione o da un noleggiatore o anche dalla stessa loro ditta. Come si deve comportare preventivamente il soggetto organizzatore secondo voi per una corretta gestione del corso nella parte pratica?

Analizziamo un caso realmente accaduto: Durante la prova pratica di un allievo non esperto, in un corso su attrezzature, nello specifico Muletti a braccio telescopico tipo “Merlo”, la macchina ha un principio di incendio nella zona dei freni delle ruote posteriori con l’emissione di fiamme e fumo. L’allievo avvisato dai colleghi e dal docente, si svincolava prontamente dalla cintura e lasciava la macchina repentinamente. Sono stati necessari due estintori a polvere da 6 kg per spegnere le fiamme. L’area di prova era ampia, delimitata, pianeggiante su terra battuta con vari materiali per lavorazioni edili, non infiammabili, posti su bancali a margine del piazzale. In fase preventiva era stato individuato un preposto della ditta che conosceva già l’attrezzatura specifica (marca, modello e n. di matricola) in possesso di idoneo attestato e conoscenza dell’area di prova (cantiere edile).

Procediamo quindi ad una analisi a posteriori dei principali rischi non valutati (per errore o volutamente per animare la discussione) chiedendovi di contribuire a indicarci secondo voi quelli ragionevolmente prevedibili.

Causa dell’incendio: mezzo avviato in marcia senza disinserimento del freno di stazionamento elettronico nonostante l’attivazione acustica di un cicalino di segnalazione avaria che solo l’allievo inesperto sentiva e che non è stato tenuto in debita considerazione dallo stesso. A motore acceso e con la portiera chiusa e a distanza, il preposto non ha udito il cicalino. Si tenga presente che durante la prova l’istruttore preposto non può stazionare sul mezzo in quanto non è prevista dal costruttore questa possibilità.

Alcuni rischi calcolati e misure di prevenzione adottate: a) Tutti quelli considerati dal costruttore (lettura del manuale); b) Investimenti e interferenze (delimitazione dell’area di prova, individuazione di un’area sicura di stazionamento degli allievi con possibilità di fuga, orario di prova non interferente con altre attività di cantiere, assenza di altri lavoratori nell’area di cantiere, verifica preliminare da parte del preposto dell’efficienza della macchina); c) Ribaltamenti (area pianeggiante, assenza di materiali sparsi nell’area, utilizzo corretto della macchina, velocità limitata, carichi di prova limitati, sfilo dei bracci limitati); d) caduta dei materiali sollevati (verifica preliminare dell’idoneità degli stessi, fissaggi).

Rischi non calcolati e/o non verificati preventivamente:

a) incendio totale del mezzo e conseguenti propagazioni; (gli estintori usati non erano in dotazione al mezzo) – errori: (a1) mancata verifica della dotazione; (a2) mancato o parziale feed back dell’allievo da parte dell’istruttore preposto prima dell’inizio della prova; altri

b) investimento di cose e persone a seguito di rovina della macchina per il cedimento/sblocco del freno danneggiato; – errori: (b1) mancata verifica delle dotazioni del mezzo (cunei di blocco ruote); (b2) fermo della macchina in area con pendenze; altro

mi fermo qua per il momento.

Arch. Giuseppe Lucà

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